secundum doctrinam latinorum 2. Thomae Aquinatis
I.2.31. Essentia et existentia in quolibet creato realiter distinguuntur.
Annotations
[Latin to Spanish Translation, Silvia Magnavacca, 10/1/24]:
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All:
En cualquier ser creado la esencia y la existencia son realmente distintos.
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[Interpretation and Commentary, Silvia Magnavacca, 10/1/24]:
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Una delle più famose tesi di Tommaso d'Aquino riguarda la distinzione reale essentia-esse che Duns Scoto solo attribuisce agli enti possibili e non reali. In genere, si può dire che con ciò Tommaso intende che il fatto di esistere e il fatto di essere, per es. uomo, non configurano due astrazioni né tanto meno astratta è la differenza fra l'essere e l'esistere. Si tratta dunque di fatti reali che "accadono" a una sostanza qualsiasi. Con questa dottrina metafisica Tommaso può affermare che gli angeli sono assolutamente immateriali, al contrario di ciò che sostiene Pico (cf. tesi 21). La posizione di Tommaso si allontana per questa via dall'ilemorfismo universale de istituisce due tipi di composizione: quella di materia-forma e quella di essentia-esse. In questo modo, garantisce l'assoluta semplicità divina, poiché da questa prospettiva in Dio non si da né la composizione materia e forma né quella di essenza e esistenza. Privo di essenza, Dio è dunque il puro atto di esistere: l'ipsum esse. Questa è l'interpretazione che Pico intendeva discutere, nel tentativo di accordare questa posizione con quella avicenniana della tesi 35 delle Conclusiones secundum Avicennam.
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