secundum doctrinam latinorum 2. Thomae Aquinatis
I.2.24. Subiectum et propria passio realiter distinguuntur.
Annotations
[Latin to Spanish Translation, Silvia Magnavacca, 10/1/24]:
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All:
El sujeto y lo que él padece como propio se distinguen realmente.
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[Interpretation and Commentary, Silvia Magnavacca, 10/1/24]:
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All:
Questa proposizione s’inserisce nella questione del rapporto sostanza-accidenti. Ci sono accidenti propri di una sostanza secondo la sua specie, malgrado non facciano parte della definizione di quella sostanza. Quel tipo di accidens è appunto il proprium. Tommaso d’Aquino applica la questione delle proprietates anche al piano antropologico. In quel senso, ribadisce che le potenze dell’anima sono proprietates che corrispondono al suo ordo perfectionis. Costituiscono quindi delle qualità inerenti alla sostanza, anche se la succedono e si distinguono realmente da essa. Ontologicamente parlando, quest’ultima nota conferisce alle proprietates il carattere di accidenti, come si legge in C.G. I, 32. Ma, poiché derivano da ciò che il soggetto essenzialmente è, le proprietates hanno un grado intermedio tra la sostanza e l’accidente, perché sono proprietà naturali dell’anima, scrive Tommaso in S.Th. I, q. 77, aa. 1 y 8. Pico non ammete accidenti “essenziali” separabili in certo qual modo dalla sostanza, appunto perché mette l’accento sull’unità ontologica. Si veda anche la tesi 35 sulla capacità di ridere come proprium dell’uomo.
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