Pochi libri come il Decameron hanno plasmato la nostra nozione del narrare e il ruolo cruciale da esso svolto nella produzione e nello scambio di valori sociali e culturali condivisi. Nelle sue cento novelle, raccontate tra loro da dieci giovani fiorentini in fuga dalla peste che infuria nella loro città, si combinano puro intrattenimento e un importante messaggio umanistico. Tributo all'umano ingegno, epico capolavoro di una società mercantile in dinamica ascesa, la cui ricerca del piacere è minacciata dal rischio di una subitanea estinzione, il Decameron può essere letto tanto come un manuale di comportamento trasgressivo quanto come un breviario di mondana sopravvivenza, inteso per un lettore laico e spregiudicato. Come ha scritto Guido Almansi anche un testo all'apparenza scandalosamente amorale come il Decameron può prestarsi ad una lettura e meditazione etica. Come tale, il Decameron ha sollecitato nei secoli e sollecita ancora per noi il dibattito sulla natura dell'arte narrativa, sulla morale medievale confrontata a quella "moderna", sul valore sociale ed educativo di qualsiasi forma di espressione artistica e letteraria. Autentica enciclopedia della vita proto-moderna, summa della cultura tardo-medievale e cittadina, il Decameron contiene anche un repertorio universale di situazioni e dilemmi squisitamente umani: tutti questi requisiti ne fanno un soggetto privilegiato per la sperimentazione di una forma nuova di pedagogia del testo letterario, volta, attraverso l'uso delle nuove tecnologie informatiche e telematiche, a rinnovare il dialogo umanistico tra il presente e un lontano passato.
La domanda trainante del nostro progetto è la seguente: come le nuove tecnologie informatiche possano facilitare, ampliare e innovare le complesse attività cognitive e di apprendimento coinvolte nella lettura di un testo tardo-medievale come il Decameron. Siamo fondamentalmente convinti che i nuovi ambienti elettronici consentono, con i loro strumenti, di rinnovare lo spirito umanistico di un apprendimento dialogico e collaborativo, improntato ad un otium "giocoso", di cui il Decameron stesso è squisita espressione. Attraverso un uso creativo della tecnologia, il nostro progetto intende fornire al lettore un insieme di informazioni facilmente accessibili e flessibilmente strutturate sul contesto culturale, storico e letterario del Decameron, consentendo una comprensione la più vivida possibile, per quanto rigorosamente filologica, dell'epoca in cui fu concepito; nello stesso tempo, il nostro progetto intende facilitare l'espressione creativa della molteplicità di prospettive che animano la nostra rilettura di contemporanei. Riconciliando in una fertile collaborazione la libertà del lettore con le cognizioni acquisite dallo studio rigoroso del Decameron, il nostro progetto vuol essere un esempio di come le nuove tecnologie possano offrire un inedito medium per una pedagogia del testo letterario, un'esperienza pedagogica aperta ad una varietà di interessi culturali e di livelli di comprensione, fruizione e apprendimento.
Principali beneficiari del progetto sono innanzitutto insegnanti e studenti a livello sia di scuola secondaria che di università, ma anche tutti gli studiosi e lettori interessati al Decameron da qualunque punto di vista esso possa collegarsi alla loro specifica area di interesse e virtualmente senza confini geografici e/o accademici, tanto dentro che fuori le istituzioni scolastiche. Il nostro gruppo di lavoro alla Brown University funziona dunque come una sorta di ingresso virtuale ad una più ampia comunità di lettori del Decameron, impegnati in una varietà di progetti didattici ed eruditi e, auspicabilmente, nella discussione in vivo dei loro principali aspetti metodologici e intellettuali. In breve, vorremmo offrire ai lettori del capolavoro di Boccaccio una sorta di scaffale virtuale, di mini-enciclopedia generate dal processo stesso, dialogico, della lettura e dell'interpretazione collettiva. Abbiamo messo a disposizione dei lettori il testo originale del Decameron nella corrente edizione critica a cura di Vittore Branca e digitata da Nanda Cremascoli e dai suoi studenti, resa disponibile in rete da LIBER LIBER; vi abbiamo aggiunto la prima traduzione inglese (XVII secolo) resa disponibile in rete dall'Oxford Text Archive; vi abbiamo aggiunto una serie di materiali bibliografici e critici e una prima documentazione di tipo multimediale, in un ipertesto provvisto di motori di ricerca per facilitarne e renderne più libera e appagante l'utilizzazione.
Ma l'aspetto fondamentale rimane per noi questo: concepiamo il lavoro fin qui fatto, il mini-corpus da noi creato con la sua struttura portante, come il primo passo verso una serie di attività comuni e collaborative che, ci auspichiamo, impegneranno presto nel suo accrescimento e arricchimento l'intera comunità virtuale di studenti, insegnanti, studiosi e lettori del Decameron.