Boccaccio nasce (nel mese di giugno o luglio) a Certaldo o a Firenze da una donna di identità non accertata e da Boccaccino di Chellino, un agiato mercante che lo riconosce senza esitazione.
Boccaccino sposa la nobildonna Margherita de' Mardoli. Nasce Francesco, fratellastro di Boccaccio.
Boccaccio compie un viaggio a Napoli assieme al padre, agente del Banco dei Bardi.
Frequenta forse le lezioni di Cino da Pistoia, giurista, poeta e amico di Dante e Petrarca, e intraprende gli studi di diritto canonico.
Boccaccino si trasferisce a Parigi. Giovanni si dedica con più grande libertà ai suoi interessi letterari, come è testimoniato dalle sue prime opere latine (la Elegia di Costanza e la Allegoria mitologica, entrambe sicuramente composte prima del 1334) e dalle sue prime prove in vernacolo.
Primo contatto di Boccaccio con la poesia di Petrarca.
Composizione della Caccia di Diana.
Boccaccio termina il Filocolo. Nello stesso periodo termina i suoi studi.
Giovanni compone le seguenti epistole latine: Crepor celsitudinis, dedicata a Carlo, duca di Durazzo; Mavortis milex, dedicata a Petrarca; Nereus amphitribus e Sacre famis, per amici ignoti.
Composizione del Teseida.
Porta a termine, fra l'autunno e l'inverno, il Filostrato (alcuni studiosi anticipano la data al 1335 circa).
Boccaccio ritorna a Firenze.
Composizione della Comedia Ninfe (nota anche come Commedia delle ninfe fiorentine e più tardi con il controverso titolo di Ninfale d'Ameto) dedicato a Niccolò di Bartolo Del Buono. Primo abbozzo del De vita et moribus domini Francisci Petracchi.
Prima stesura dell'Amorosa visione.
Composizione dell'Elegia di Madonna Fiammetta.
Composizione del Ninfale fiesolano.
Si reca a Forlì presso la corte di Francesco Ordelaffi. Boccaccio e il grammatico Checco di Meletto Rossi si scambiano sonetti e carmina. In questo periodo viene a conoscenza delle vicende che caratterizzano gli ultimi anni di Dante. Compone le prime egloghe successivamente riunite sotto il titolo di Buccolicum carmen.
A Firenze si avvertono i primi effetti della peste nera, che causerà la morte del padre, della matrigna e di numerosi amici di Boccaccio.
Composizione del Decameron ...
Primo incontro con Petrarca a Firenze. Comincia a lavorare alla Genealogia deorum gentilium, opera che non terminerà fino al 1374.
Boccaccio si traferisce a Padova dove incontra nuovamente Petrarca. Rappresenta, con la carica di ambasciatore, il comune di Firenze presso la corte di Luigi di Brandeburgo. Conclude il primo abbozzo del Trattatello in laude di Dante.
Boccaccio ritorna a Napoli. Quest'anno rappresenta il termine post quem della seconda redazione della Amorosa visione che sarà definitivamente completata nel 1360. Comincia a lavorare al De casibus virorum illustrium e al De montibus, silvis, fontibus et de nominibus maris liber conclusi rispettivamente nel 1363 e nel 1364.
Boccaccio è a Ravenna, dove probabilmente riceve da Petrarca le Invective contra medicum.
Terzo incontro con Petrarca a Milano. Boccaccio viene nominato ambasciatore in Lombardia, forse alla corte di Bernabò Visconti.
Completa la prima stesura del De casibus e il primo compendio del Trattatello. Papa Innocenzo VI gli attribuisce la facoltà di ottenere ufficio, prebenda o cura d'anime. Dopo un tentativo di colpo di stato, a seguito del quale molti suoi amici (tra cui Niccolò di Bartolo Del Buono) sono condannati a morte, Boccaccio non riceve per i quattro anni successivi alcun incarico ufficiale.
Boccaccio si ritira a Certaldo. Comincia a lavorare al De mulieribus claris.
Ritorna, per ragioni non chiare, a Ravenna. Qui, per conto di Petrarca, che sta lavorando al De vita solitaria, raccoglie informazioni su San Pier Damiani.
Versione definitiva del De mulieribus. Compone la Vita sanctissimi patris Petri Damiani.
In seguito a una profonda crisi religiosa, Boccaccio si dedica esclusivamente ad attività spirituali. Si reca nuovamente a Napoli, ma vi si trattiene brevemente a causa della freddezza con cui viene accolto e ritorna a Firenze. Va a Padova da Petrarca che incontra però a Venezia, dove nel frattempo questi si è trasferito. A luglio Boccaccio torna a Certaldo e porta a compimento le Genealogie.
Boccaccio intrattiene un impegnativo dibattito epistolare con Petrarca sulle composizioni in volgare.
Si trasferisce alla corte papale di Urbano V ad Avignone come ambasciatore di Firenze. Compone il Corbaccio. Si dedica al secondo compendio del Trattatello.
Dopo un viaggio a Firenze si reca a Venezia dove incontra la figlia e il genero di Petrarca. Assume l'incarico di ambasciatore a Roma.
A Padova incontra Petrarca che attira attorno a sé numerosi letterati.
Boccaccio presiede alla pubblicazione del Buccolicum carmen.
Dopo un ultimo viaggio a Napoli, si rititra a Certaldo.
Boccaccio è sempre più afflitto dall'obesità e da una forma di idropisia che gli rende difficoltosi i movimenti; è anche tormentato dalla scabbia e da attacchi di febbre.
Dedica la versione definitiva del De casibus a Mainardo Cavalcanti. Prosegue la revisione delle Genealogie. Boccaccio riceve dalla città di Firenze l'incarico di fare letture pubbliche della Divina Commedia.
In serie difficoltà economiche e di salute, ritorna a Certaldo dove viene a conoscenza della morte di Petrarca. Il triste evento gli ispira l'ultimo sonetto delle sue rime senili. Continua a lavorare alle Genealogie.
Boccaccio muore il 21 dicembre nella sua casa di Certaldo.
(G.M., M.P.) La presente cronologia è tratta, con riadattamenti, da C. Muscetta, Giovanni Boccaccio, in AA. VV., Letteratura italiana Laterza, vol. VIII, Bari, Laterza, 1989 e da G. Ferroni, Storia della letteratura italiana, vol. I, Dalle origini al Quattrocento, Torino, Einaudi, 1991.