Conclusiones CM publice disputandae

secundum doctrinam latinorum arrow 2. Thomae Aquinatis

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I.2.8. Nec habens gratiam potest etiam de potentia dei absoluta |deo non esse acceptus ad vitam aeternam nec non habens esse ac|ceptus.

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All: Aun considerando el poder absoluto de Dios, quien está en Gracia no puede no ser admitido por Él en la vida eterna; quien no lo está, no puede ser admitido.
 

 


 

 

All: Il termine "potere assoluto" traduce la potentia dei absoluta che alcuni scolastici, tra i quali appunto Tommaso d'Aquino, distinguono dalla potentia dei ordinata. Tommaso intende che la prima è il potere divino concepito in modo astratto, vale a dire, la serie infinita di possibilità, la capacità infinita ed iniziale di Dio. Invece, la potentia dei ordinata è, dal suo punto di vista, l'ordine effettivamente scelto da Dio nel creato, così come lo si conosce, anche ammesso che le leggi imposte da Dio al mondo potessero essere state diverse. Dai termini in cui Pico esprime questa tesi, si avverte che Tommaso d'Aquino sottolinea la coerenza intrinseca delle leggi divine nella stessa misura in cui rifiuta l'idea di un dio arbitrario. Naturalmente, questo vale anche per le leggi del mondo fisico, come si accenna nella tesi 20.